Buon dì,
sinceramente più passano le settimane e più sento il peso di questo mio modo di suonare.
Lasciando perdere questo contesto specifico diciamo che sono sempre più stanco del vocabolario, che per certi versi “sono costretto” ad utilizzare…
La verità è che vorrei solo dedicarmi a suonare la musica degli anni 60…ma quella italiana degli anni 60′!
Sembra uno scherzo eppure non lo è!
Ho molta voglia di ritagliarmi del tempo per poter cantare e lavorare su questi automatismi del “sentire”…
Penso che musicalmente parlando esistano delle fasi, concordo sul fatto e sono propenso nel distinguere due momenti importanti:
1) il costruire
2) lo sperimentare
Dopo aver lavorato così molto su ciò che sono i contenuti teorici della musica e meccanici dello strumento, penso sia opportuno pensare in chiave stilistica sempre più!
Ma indirizzata su ciò che realmente è la nostra natura.
Parlavo di musica anni 60′ non perchè essa rappresenti la mia natura, ma perchè in quel contesto specifico, io credo, risieda un non so chè di senso melodico ritmico che può portare con meno stress al processo evolutivo del “cantare” sempre più una melodia nella nostra testa.
Il cantare veramente, stimola l’orecchio!!!
Questo è assoluto!!! per cui, quanta dolcezza in un sol pezzo dei Beatles no? Ecco pensate che non ci sia una connessione di utilizzo fra avere un fraseggio comunicativo e una stupenda melodia dei Beatles?
Saper cantare…significa cantare nella testa…e questo è molto importante.
Buon lavoro.
1