Ben rientrati dalle vacanze cari:
molto spesso quando suono con i miei “amici” con il sorriso sulle labbra, quando affrontiamo determinati argomenti semplici e lineari come questi mi viene spontaneo dire la, [ Dominante] semplice no? Colei che è presente, negli armonici naturali sulla tastiera la troviamo dappertutto, la riproponiamo senza alcun problema, chiude la nostra cadenza perfetta sulla Tonica, a volte così forte da essere inviolabile da stufarci ed ovviamente nei tempi moderni ad perfino essere sostituita.
Di questo abbiamo parlato molto spesso e il suo tritono e la sua sostituzione senza problemi, diamo una occhiata a cosa sia la dominante secondaria e alle sue opportune funzioni relative. Provo quindi a spiegarmi nel modo più semplice possibile:
tutte le volte che in uno spartito vediamo diesi e bemolle non significa che stiamo modulando o utilizzando scale minori melodiche in un contesto ovviamente diatonico, possono esserci ovviamente note cromatiche di passaggio estranee all’armonia di congiunzione melodica atte ad una chiusura relativa, essa può divenire semplicemente ad esempio, una sensibile temporanea alla melodia ad esempio chiaro? Molto bene…
Molti segni di alterazione derivano dalla predilezione dei compositori per l’armonia di dominante rispetto alle altre funzioni armoniche, una preferenza che prevalse sino alla fine del 1800. Nel corso del tempo ovviamente le cose cambiarono e la musica aumentò di colori e opportunità di successioni armoniche, le successioni armoniche aumentarono e la possibilità di vedere ogni accordo la dominante di quella successiva ad esempio…ma ovviamente non solo. Pensiamo quindi che qualsiasi grado della scala può essere preceduto dalla dominante senza che la tonalità ne sia senza alcun modo indebolita.
E’ chiaro anche per i principianti che i loro nomi sono le DOMINANTI SECONDARIE, esse sia ben chiaro non sono solo funzionali ma sono un immenso patrimonio di colori e di risorse armoniche, sia nelle composizioni che negli arrangiamenti. Immaginate nel 1700 e 1800 rispetto ad oggi, quanto potessero essere fondamentali rispetto a tutto quello che abbiamo noi a disposizione, vista la progressione anche compositiva e di apertura mentale rispetto alle sonorità. Ricorda bene come con alcuni ho già detto che per le dominanti secondarie vengono impiegate tutte le forme in cui può comparire ovviamente la dominante autentica del centro tonale. A questo punto nel nostro studio tali forme sono triadi maggiori, accodi di settima di dominante, la dominante senza tonica (triade di sensibile) [V-VII], ho affrontato spesso l’argomento spesso a Milano con i miei studenti, ovviamente in qualsiasi rivolto.
Come usiamo le Dominanti Secondarie:
Blog Buracchi Marco Dominanti secondarie
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l’ esempio da me riportato come nel manuale di armonia usato ti fa notare con molta semplicità che il primo grado usato è un tonica di 2° ad esempio un A-7 (tonica secondaria) riferito chiaramente al C major 7 non presente , dopo di che ci spostiamo su una dominante di D7 per chiudere su una triade semplice di G major.
In questa situazione siamo presenti in un uso palese di una dominante secondaria.
Questo può essere visto anche nel modo che ovviamente il A-7 sarà il 2° di G major (delta), quindi la dominante di D7 il suo 5° relativo al centro tonale in questione e non più una dominante secondaria, che porterà a chiudere ovviamente alla sa relativa tonica in cadenza semplice II-V-I.