Questo articolo è l’esordio di un nuovo progetto che, spero, vi aiuterà ad ampliare, riscoprire e valutare con nuovi occhi il mondo della musica.
Metallica, band statunitense formatasi nel 1981, icona del genere Thrash Metal( dal termine inglese “to Thrash”,percuotere, battere) , idolatrata da milioni di fan ed annoverati tra i “Big Four” del trash metal insieme a Slayer, Megadeth ed Anthrax, ha stupito per i suoi virtuosismi e la grande velocità di esecuzione. Molti dei loro brani più famosi come “Master of Puppets” e “Riding the Lightning “ hanno meravigliato critica e fan per la loro difficoltà di esecuzione, potenza e massiccio impiego di percussioni.
La Band, formata da James Hetfield (Voce/Chitarra), Lars Ulrich (Batteria), Kirk Hammet (Chitarra) e Robert Trujillo (Basso), ha pubblicato 15 album, tra cui l’omonimo “Metallica” (noto anche come “The Black Album” a causa della copertina interamente nera) che ha venduto 16 milioni di copie negli stati uniti e più di 25 milioni di copie nel resto del mondo; hanno inoltre vinto 9 Grammy Awards e piazzato 5 singoli esordienti consecutivi al primo posto della classifica Billboard 200 (stillata settimanalmente dalla rivista americana Billboard).
Ma i Metallica non sono solo questo
La loro musica è in grado di mutare , trasformarsi e mostrare anche una parte più pacata e misurata. Un esempio di questa versatilità è il singolo “Nothing Else Matters” (Nient’altro importa). Questo singolo è stato pubblicato il 20 aprile del 1992 e dura 6 minuti e 29 secondi; iniziando con un arpeggio in Mi minore (con le corde Mi, Sol, Si e Mi cantino), cresce di intensità fino a raggiungere l’apice durante il ritornello, per poi ripetersi nella seconda strofa e tornare a crescere poco prima del finale che invece riprende l’inizio.
La canzone, scritta da James Hedfield, è stata inizialmente dedicata all’allora ragazza del cantante e non era destinata alla pubblicazione. L’insistenza di Lars Ulrich riuscì a convincere James ad inserirla nel Black Album, e da allora è solitamente suonata in ogni concerto e dedicata dal gruppo a tutti i fan.
Il testo è molto intimo e personale, descrive il legame tra due persone, quando “nient’altro importa” oltre all’altro. Il ritornello spinge l’ascoltatore a pensare solo a ciò che realmente importa: “Never care for what they do” ( Mai curarsi di quello che gli altri fanno); “Never care for what they say”(Mai curarsi di quello che gli altri dicono). Il tono iniziale è malinconico, quasi descrivesse un rimpianto, per poi diventare più duro, come di rabbia e accusa nel crescendo ed infine rassegnato.
Una curiosità
L’arpeggio iniziale, molto semplice e con il solo utilizzo di corde vuote, può essere suonato con una sola mano, questo perché, come confermato da James Hedfield, quando ha iniziato a comporre la canzone era al telefono con la sua ragazza. Il brano è comunque un grande esempio della musica dei Metallica e, seppure in maniera atipica, ne evidenzia i punti di forza: la tecnica, la precisione dell’esecuzione, ed i virtuosismi.
Questa canzone ha per me un valore speciale, l’ultima data del Black Album in Italia è stato il primo concerto a cui ho assistito con i miei amici: era il 13 maggio 2012, e lo stadio di Udine era un unico corpo che cantava insieme a James Hedfield, tutti immersi nella luce blu cobalto che fendeva il buio di una notte nuvolosa. Faceva freddo ma l’atmosfera era calda; non quel caldo sudato e affannoso tipico di molti concerti, ma un caldo che era sintonia, unione e contemplazione. Avere l’occasione di ascoltare dal vivo una dei migliori gruppi del mondo, simbolo di una generazione. Di questa canzone mi ha colpito la peculiarità rispetto alle precedenti della serata, era una perturbazione, un’onda di calma in una tempesta.
Ha iniziato cullandomi con note melodiche per poi esplodere, ma non brutalmente, come fa una bomba; la musica si insinuava nella mente accompagnandola e attivandola e infine, senza accorgertene, ripeti quelle parole, le urli , per metà dalle tue labbra e per metà dal tuo cuore, si insinuano tra le tue membra, le attraversano e le scuotono, ti accendono e tu sai che nient’altro importa, solo quel momento.
Alla fine torni alla realtà, ma ogni volta che ne avrai bisogno, quelle parole saranno li; le potrai ascoltare per tornare a quel momento per ritrovare ciò che per te realmente importa.