Prima di proseguire, però, c’è una piccola prova da superare: Domanda: – Conosci la Scala Pentatonica? – Sai come suonarla?
Se la risposta è no, non ti preoccupare! Puoi recuperare leggendo l’articolo dedicato alla Scala Pentatonica.
Se invece la tua risposta è sì, sei pronto a continuare. Sappi solo che stai per addentrarti in un territorio un po’ insolito. Tra tutte le lezioni di chitarra, questa esplora alcuni dei concetti più enigmatici e singolari.
Se preferisci la musica ben ordinata, con ogni nota al suo posto, accompagnata da una base precisa, una voce melodiosa e una chitarra dall’esecuzione impeccabile, riflettici bene. Potresti trovare questa lezione davvero sorprendente.
Qui non si tratta più di suonare semplici accordi di chitarra accompagnando un Giro di Do o un Giro di Sol. Qui l’obiettivo è esprimere l’anima attraverso il suono.
Se sei ancora con noi, ottimo, è il momento di immergersi nella Scala Blues. Non c’è bisogno di spiegarti che questa è la scala utilizzata per il blues, giusto? Questa scala è particolare per due motivi principali:
È esatonale, composta da 6 note.
Una delle note è “stonata”. Non nel senso che è fuori scala, ma piuttosto che è volutamente intonata in modo particolare. Non è che non puoi suonarla correttamente intonata, ma il risultato non sarebbe lo stesso.
Scala Blues: le diteggiature Nell’infografica viola sono illustrate le 5 diverse diteggiature della Scala Blues. Analogamente alla Scala Pentatonica, anche la Scala Blues può essere suonata partendo da ognuna delle 5 note principali.
Ho omesso la diteggiatura che inizia dalla Blue Note per evitare di complicare troppo le cose. Inoltre, basta suonare tra la terza e la quarta posizione per cogliere l’essenza. A questo punto ti starai chiedendo: cos’è esattamente la Blue Note?
Materiale aggiuntivo Per tutti gli iscritti è disponibile un’infografica di questa lezione in formato PDF stampabile.
I sostenitori del progetto possono accedere anche alla video lezione con il testo in PDF.
Trovi tutto qui → Risorse Aggiuntive
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Ora torniamo a noi.
Cos’è la Blue Note (la Nota Triste) La Blue Note è ciò che distingue la Scala Pentatonica dalla Scala Blues. Nell’infografica viola, la Blue Note è evidenziata in blu. Lo so, una scelta cromatica piuttosto ovvia.
Come puoi vedere, nella Scala Pentatonica Minore, la Blue Note si colloca tra la terza e la quarta nota (è chiaramente visibile nella prima diteggiatura). Questo intervallo è una quarta aumentata (o una quinta diminuita, che è la stessa cosa).
Nella Scala Pentatonica Maggiore, invece, la Blue Note si trova tra la seconda e la terza nota (visibile nella seconda diteggiatura). Questo corrisponde a un intervallo di terza minore. Quindi, la Scala Pentatonica Maggiore contiene sia una terza maggiore che una terza minore, creando un’ambiguità armonica.
Come se ciò non bastasse a rendere il tutto più complesso, la Blue Note deve essere intonata in modo discendente, suonata leggermente calante.
Sto un po’ esagerando? Lascia che ti spieghi meglio.
L’elemento di inquietudine Per cominciare, la Blue Note è fondamentalmente una nota di passaggio. È come fare una breve deviazione in un luogo esotico, una casa degli specchi, o un quartiere malfamato per arrivare da un punto all’altro. Passare attraverso di essa inserisce un momento di tensione nella normalità, rendendo un passaggio altrimenti banale più pungente.
Immagina una persona che grida in una stazione, mentre tutti attorno camminano velocemente con volti seri. La vita è fatta di momenti di follia, di dolore, di gioia inarrestabile; a volte bisogna tirare fuori la testa dal finestrino e urlare nella notte. Il blues parla di tutto questo, e la Blue Note è l’ingrediente segreto, da usare con parsimonia.
E dicevamo che la Blue Note deve essere suonata calante.
L’arte di “stonare” In realtà, una Blue Note calante si può sentire nel canto, in un assolo di chitarra attraverso il bending (ovvero piegando la corda a partire da una nota più bassa). Tuttavia, non tutti gli strumenti possono creare queste sfumature. Un pianoforte, ad esempio, non può suonare una nota calante.
Questo ci fa capire che la Blue Note è una nota da cercare. Non è una nota che si può semplicemente inserire in un brano: è una nota di passaggio, è vero, non ci si sofferma molto, eppure va messa in evidenza al massimo; è più una sfumatura, qualcosa da usare al momento giusto per esprimere l’intensità di un sentimento. Non è facile da spiegare.
Per capire davvero il valore della Blue Note, devi ascoltare il blues. Punto.
Quindi, il primo esercizio per imparare a suonare la Scala Blues è questo: procurati CD di vecchi bluesman, siediti e ascolta. Per ore.